Il nostro bambino parlava perfettamente fino all’età di quattro anni e mezzo. Poi, una sera, improvvisamente non riusciva più a parlare. Restava con la bocca aperta e faceva una gran fatica ad emettere le parole. Per noi è iniziato un incubo. Non c’era sera che non ci addormentassimo pensando a questo problema che, ai nostri occhi, lo avrebbe condizionato in tante o forse in tutte le scelte della vita.
Essendo piccolo, tanti ci dicevano che poteva essere una situazione passeggera, di non fargli notare niente e probabilmente sarebbe scomparso tutto da solo. Siamo sempre più convinti che così non sarebbe stato.
Noi, per difenderci e reagire al dispiacere, cercavamo di convincerci del fatto che poi alla fine poteva non essere un problema così grosso, in fondo è vero che poteva farsi la sua vita anche con quel difetto, ma sinceramente e in cuor nostro, gli ostacoli che avrebbe incontrato nella vita ci sembrano ogni giorno più grandi e non potevamo fare a meno di essere enormemente preoccupati per il suo futuro: la scuola, gli amici, la ragazze, il lavoro e tutto il resto.
Intanto i giorni passavano, i mesi e gli anni passavano, ma niente cambiava. Periodi in cui il problema si presentava più o meno intensamente si alternavano, e questa alternanza ci dava respiro e dopo tutto ci permetteva di andare avanti sperando in un miracolo, ma senza cercare soluzioni. Poi c’era la vita fuori casa: era questa che più che altro ci “ammazzava”. Ogni volta che a scuola c’era una recita, o in mezzo agli altri bambini lo sentivamo parlare era per noi una pugnalata al cuore: perché lui, il nostro bambino, balbettava? Perché a lui, perché proprio lui doveva subire questa umiliazione?
Con mille nostre preoccupazioni, espresse in più occasioni alle insegnanti, inizia la prima elementare. Finalmente, una sera, durante un esercizio di lettura imposto dalle maestre per imparare a leggere, arriva la sua confessione, che in quattro anni non c’era mai stata. Ma lui ci aveva confessato di avere questo problema, e quante volte noi ci siamo chiesti: lo saprà di essere balbuziente? Lo sentirà che parla diversamente dai i suoi compagni? La risposta a queste nostre domande era “SI”, ma lui non ci aveva mai confessato questo disagio e cercava di nasconderlo anche a noi.
“La maestra pensa che io non sappia leggere bene, ma io so leggere bene, è solo che a volte non mi vengono le parole”. Ecco la sua confessione. Piangendo e dopo varie pressioni è riuscito a confessarcelo e noi abbiamo capito che era giunto il momento di trovare una soluzione che non avevamo ancora cercato per paura di traumatizzarlo. Ma lui sapeva di balbettare e ne soffriva ed era nostro dovere di genitori aiutarlo come meglio sapevamo.
Gli abbiamo detto che aveva fatto bene a dircelo e di non preoccuparsi perché a tutto c’è una soluzione.
Avevo visto il programma “Uno mattina” su Rai Uno proprio pochi giorni prima. Il Dott. Santilli e i suoi colleghi parlavano perfettamente in televisione e dicevano che è possibile e doveroso smettere di balbettare e parlare perfettamente, come loro.
Mio marito sinceramente non ci credeva, ma per accontentarmi, abbiamo preso subito un appuntamento e ci siamo incontrati con il Dott. Santilli per un colloquio. Mio marito ha cominciato a prendere fiducia.
Nell’estate seguente Antonio aveva otto anni e mezzo e ha frequentato il corso. I primi giorni sono stati impegnativi e avrebbe voluto mollare, ma noi eravamo lì, pronti a combattere con lui. Già dopo la prima settimana parlava bene ed è da più di un anno che non balbetta più.
Non è un miracolo, perché il lavoro da fare nei primi anni è costante e impegnativo per un bambino, ma noi gli siamo sempre accanto e dividiamo con lui questo impegno. I risultati poi ci appagano pienamente. E quante soddisfazioni anche e soprattutto per lui.
La nostra vita è cambiata. Oggi per noi vederlo partecipare ad una recita, sentirlo parlare con noi e con gli altri, sentirlo leggere in Chiesa davanti a tutti è un vero piacere, una grande emozione e soprattutto una grande soddisfazione per lui, che si rende conto di parlare e leggere meglio dei suoi coetanei. E quante cose ha da dire e raccontare!
Ottobre 2006
16 Maggio 2023