Nel frequentare questa terapia di gruppo mi è venuta in mente una storiella che riguarda me o come pensavo di essere fino all’inizio del corso.
“Un uomo trovò un uovo d’aquila e lo mise nel nido di chioccia. L’uovo si schiuse contemporaneamente a quelle della covata e l’aquilotto crebbe insieme ai pulcini. Per tuta la vita l’aquila fece quel che facevano i polli nel cortile, pensando di essere uno di loro. Trascorsero gli anni e l’aquila divenne molto vecchia. Un giorno vide sopra di se nel cielo sgombro di nubi, uno splendido uccello che planava, maestoso ed elegante in mezzo alle forti correnti d’aria, muovendo appena le robuste ali dorate. La vecchia aquila alzò lo sguardo, stupita:
«Chi è quello?» chiese
«È l’aquila, il re degli uccelli» rispose il suo vicino
«Appartiene al cielo. Noi invece apparteniamo alla terra, perché siamo polli»
E così l’aquila visse e morì come un pollo, perché pensava di essere tale.
Ecco cosa vuole farci capire Marco: che ai suoi occhi siamo delle aquile reali che possono innalzarsi alle vette più alte di questo mondo meraviglioso.
Il tuo lavoro Marco non consiste che in questo: far aprire gli occhi alle persone, affinché capiscano la realtà della propria grandezza.
Grazie.
16 Maggio 2023