Il linguaggio e le relazioni di un bambino sono permeabili a emozioni negative.
Nella vita di tutti i giorni i bambini vanno incontro a tanti eventi e dimensioni sociali che provocano emo- zioni poco gratificanti e spiacevoli, se non frustrazioni e sofferenze dello stato danimo.
Il vissuto di ognuno di noi, le caratteristiche individuali e geneticamente previste del comportamento e le con- dizioni sociali fanno vivere diverse capacità di soglia di tolleranza delle frustrazioni che divengono spesso un blocco alla capacità di esprimere il racconto di sé, e quindi la verbalizzazione delle relazioni.
Queste ultime sono i colori del rapporto di un bambino con il mondo e anche con le sue attese vitali. Le emo- zioni negative non sono sempre un evento frenante, anzi consentono di migliorare ed affrontare con mag- giore determinazione le occasioni e prove della vita, rinforzando l’identità verbale.
Hanno dunque un importante valore pedagogico che serve a generare l’identità verbale del bambino e dun- que la capacità di manifestare se stessi e il proprio pen- siero attraverso le parole.
La soglia di emotività negativa viene superata quando una persona impiega troppa energia di sé per metabo- lizzare e superare eventi negativi che bloccano il circu- ito emotivo verbale.
In tale dimensione di squilibrio nasce un vero e proprio blocco del desiderio di parlare e del parlato come ma- nifestazione di se stessi.
E’ adeguato:
1) cooperare con altri in lavori di relazione di grup- po anche nelle dimensioni di difficolta comuni;
2) allenare la persona ad attività di creatività;
3) assumere responsabilità ed essere gratificati per questo.
E’ inadeguato:
1) colpevolizzare gli altri delle proprie emozioni negative;
2) negare o rimuovere l”evento che ha prodotto condizioni negative senza affrontarlo verbalmente; 3) mettere in scena comportamenti e sentimenti op- posti a quelli realmente provati.
In conclusione, per sviluppare un equilibrio funzio- nale tra emotività e linguaggio nel bambino, biso- gna portare attenzione alla propria emotività dato che è impossibile e incompleto un linguaggio inte- riore che diverrà linguaggio verbale, senza integra- re la parte razionale del contatto emotivo verbale con le difficoltà della parte emozionale.