Dall’Austria un metodo d’avanguardia per la rieducazione del linguaggio in età infantile.
Le potenzialità del linguaggio possono attuarsi solo e soltanto se l’uomo riesce a stabilire rapporti interpersonali affettivamente soddisfacenti. Per avviare l’uso della lingua parlata è determinante l’apporto degli adulti e del modo in cui si pongono nei confronti del bambino. Quando il bambino vive in un ambiente in cui si parla poco, o si creano continue dispute, quando gli viene negato il diritto di parola e gli si forniscono pochi modelli verbali, vengono a crearsi le condizioni sufficienti perché il ,linguaggio non si sviluppi. La comunicazione tra bambino molto piccolo e la madre è stata definita da U. Neisser “proto conversazione”. Già tra le sette e le quindici settimane puntano l’attenzione sul viso della madre e reagiscono con sorrisi e borbottii alle sue sollecitazioni. Se la madre interagirà e sosterrà il tentativo di comunicazione toccandolo, sorridendogli e parlandogli dolcemente con voce leggera e rilassata, allora il bambino produrrà suoni. Una “proto conversazione” disarmonica può essere – in futuro, se non riordinata – la responsabile delle disfluenze più o meno gravi del linguaggio. La balbuzie, alla sua comparsa in età infantile, può essere inizialmente giustificata come un atteggiamento di timidezza del bambino o con un ritardo del linguaggio.